Dott.Giuseppe Carbone, specialista Chirurgia Vascolare, varici, Intervento chirurgico LASER, Angiologi, medicina estetica, mesoterapia, cellulite, Flebologia, Ecocolor doppler


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Vene Varicose

Sezione Vascolare

Cosa sono le vene varicose?

Per vene varicose o varici si intendono delle alterazioni delle vene che si presentano dilatate e tortuose. Colpiscono principalmente gli arti inferiori ma possono essere localizzate in altre sedi(emorroidi, setto nasale, utero, ecc…).


Quale è la causa?

Le varici possono essere primitive o secondarie ad altre malattie. Quelle primitive, che sono le più frequenti, non hanno una causa nota. Insorgono spontaneamente nei soggetti predisposti per lo più per cause ereditarie. Ci possono essere delle cause scatenanti quali la gravidanza e le abitudini di vita (sedentarietà, svolgere lavori che costringono a stare molto tempo in piedi). Le varici secondarie meritano una attenzione particolare da parte del Medico. Sono dovute ad una ostruzione delle vene principali (trombosi venosa profonda). Il sangue venoso che deve ritornare al cuore, trovando la vene principali otturate cerca un'altra strada attraverso il circolo venoso superficiale. Queste nuove vene che improvvisamente si trovano ad accogliere una maggiore quantità di sangue, si dilatano e diventano varici. La loro funzione è quindi di compenso e la loro eventuale asportazione chirurgica o trattamento con scleroterapia peggiorerebbe lo stato della malattia.


Quali sono i disturbi principali che danno?

I sintomi principali delle varici sono gonfiore alle gambe e senso di pesantezza soprattutto nelle ore pomeridiane e serali. Ma spesso sono asintomatiche ed il paziente si rivolge al Medico per l'aspetto estetico o per disturbi alle gambe dovuti ad altre cause (patologia della colonna vertebrale, tendinite, dolori muscolari ecc.).


Le varici possono presentare delle complicanze?

Il problema delle complicanze è l'aspetto più importante delle varici. Se non vengono curate bene, la probabilità che insorga una complicanza non è rara. Le complicanze più frequenti sono le flebiti, le iperpigmentazioni della cute, fino ad arrivare a quelle più gravi rappresentate dalle ulcere, dalle emorragie, dalle Trombosi venose con conseguente embolia polmonare, rischi che non vale la pena di correre. Oggi esistono degli esami di laboratorio basati sullo studio dei geni, che ci permettono di valutare il grado di rischio del paziente per la Trombosi venosa. Questo ci permette di impostare una giusta strategia terapeutica.


Quale è la cura più appropriata per le varici?

Le varici non sono tutte uguali e quindi non esiste una cura che vale per tutti i pazienti affetti da questa malattia. Oggi per fortuna abbiamo degli strumenti tra cui L'Eco-color-doppler che ci permettono di valutare lo stadio della malattia in maniera molto accurata e poter scegliere il tipo di trattamento. La prima cosa sicuramente da stabilire è se c'è una insufficienza valvolare della safena che è la vena principale del circolo venoso superficiale. Se questa è presente bisognerà sicuramente intervenire chirurgicamente. Se invece la vena safena è integra basterà un piccolo intervento mini invasivo, una appropriata calza elastica e una terapia medica vasoprotettiva durante le stagioni di transizione climatica, oltre ad alcuni consigli sulle abitudini di vita.


In che cosa consiste l'intervento chirurgico?

Esistono diversi tipi di interventi chirurgici che cercherò di sintetizzare in maniera schematica e spero comprensibile.


Quando la safena funziona bene:

Flebectomia con uncino di Mueller - Si praticano delle piccole incisioni di circa 1 mm in corrispondenza delle varicosità e tramite un piccolo uncino vengono tirate fuori le varici. La ferita viene chiusa con un cerottino ed il tutto viene praticato con un ponfo di anestesia locale in regime ambulatoriale. La paziente ritorna subito alle sue attività quotidiane. Il risultato estetico è ottimo.

Quando la safena non funziona:

Crossectomia - consiste nella legatura, alla regione inguinale della valvola che non funziona. Si pratica in anestesia locale e ha delle indicazioni limitate.
C.H.I.V.A. - significa cura emodinamica delle varici. Si tratta di legare solo alcuni tratti di vene dove, attraverso uno studio con Eco color doppler, sono stati individuati i punti di maggior reflusso. E' una metodica che è stata abbandonata.
Stripping della safena - viene introdotta all'interno della safena e per tutto il suo decorso, una sonda chiamata Stripper. La vena si lega saldamente alla sonda che quindi viene estratta assieme alla safena con un movimento di strappo (da cui deriva il termine "Stripping"). L'intervento è abbastanza traumatico ma in molti casi è indispensabile e non può essere sostituito da altri trattamenti.
L.A.S.E.R. endovasale - è una metodica nuova, che si sta sempre più affermando con risultati molto incoraggianti. E' meno invasiva rispetto allo Stripping ed il paziente ritorna prima alle sue attività quotidiane. PER MAGGIORI INFORMAZIONI APRI LA PAGINA DI QUESTO SITO DEDICATA AL L.A.S.E.R.


Qual è la metodica migliore?

La metodica migliore deriva dalla combinazione delle tecniche, chirurgiche e non. Solo usando tutti i metodi a disposizione è possibile risolvere la malattia varicosa, senza dimenticare però che la patologia è cronica e necessita di controlli nel tempo.


Quindi Lei consiglia ai pazienti affetti da varici di sottoporsi all'intervento?

Assolutamente si, ma solo dopo uno studio accurato con esami strumentali eseguiti da specialisti competenti e una valutazione clinica sui rischi e benefici dell'intervento. Infatti non tutte le varici sono operabili. Il vero motivo per cui le varici devono essere trattate sono le complicazioni che possono dare.


Cosa sono i capillari?

Da non confondere con le varici. Il termine scientifico è "Telengectasie". Sono dei piccoli vasi di diametro inferiore al millimetro alcune volte isolati, altre volte disposti a forma di ragnatela o a "zampa d'oca". Possono essere a bassa portata o ad alta portata.


E' vero che i capillari rappresentano un campanello d'allarme delle varici?

Nella mia esperienza ho visto pazienti con le gambe piene di capillari e senza una varice e pazienti con varici gravi senza un capillare. Questo mi fa pensare che la presenza di capillari non rappresenta necessariamente il primo stadio di una malattia varicosa.


Con le varici è possibile prendere il sole?

Il maggior nemico delle vene varicose non è il sole, bensì il calore sotto altre forme (ambienti eccessivamente riscaldati) e l'ortostatismo statico (stare a lungo in piedi). Prendere il sole non fa male alle varici, se preso con un certo metodo. Bisogna stare attenti alle scottature solari, prendere il sole sdraiati e alternare con delle sane nuotate o passeggiate sulla battigia.


Cosa ne pensa delle punture sclerosanti?

Non sono d'accordo all'utilizzo indiscriminato di questa tecnica. Può essere praticata nei casi in cui la safena funziona o solo dopo aver corretto chirurgicamente, il danno emodinamico responsabile delle varici. Trova inoltre indicazione nel trattamento dei capillari, con dei limiti legati alla metodica, che non sempre è risolutiva.


Le varici possono ritornare?

Le varici trattate non possono ritornare, ma ne possono venire delle altre. Voglio precisare che l'intervento per varici rappresenta un momento dell'iter terapeutico, corregge un problema emodinamico, ma il paziente affetto da malattia varicosa rimane un paziente con delle vene che vanno periodicamente controllate e protette. In ogni caso le varici che dovessero comparire a distanza di tempo da un intervento potranno essere facilmente trattate con procedure mini-invasive ed ambulatoriali.



Centro L.A.S.E.R. Varici, Diagnostica Vascolare, Medicina Estetica | carbonegiuseppe@varici.org

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